Fosfato Biammonico: Tutto quello che ti serve sapere nel 2022

Pubblicato il 10 Agosto 2022

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Da Francesco Di Noia

Fosfato Biammonico: Tutto quello che ti serve sapere nel 2022

Il Fosfato Biammonico è uno dei fertilizzati più conosciuti e utilizzati nell’agricoltura globale, grazie al suo alto contenuto nutritivo e all’ampia possibilità di utilizzo.

Il Fosfato Biammonico contiene un’alta percentuale di Ammonio e Fosforo e si trova spesso in commercio con l’abbreviazione DAP (Diammonium Phosphate).

Il Fosfato Biammonico ha formula chimica (NH4)2(HPO4) e viene prodotto attraverso la reazione dell’Ammoniaca e dell’Acido Fosforico.

La tipica formulazione che troviamo in commercio del Fosfato Biammonico è 18-46-0 (18% N, 46% P2O5, 0% K2O).

 

fosfato biammonico

 

Perchè utilizzare il Fosfato Biammonico?

Il Fosfato Biammonico è uno dei fertilizzanti più utilizzati in quanto possiede un’elevata concentrazione di Azoto e Fosforo, elementi importantissimi per la nutrizione delle colture.

Il Fosfato Biammonico è inoltre molto solubile, e una volta applicato al suolo, rilascia subito Ammonio e Fosforo prontamente disponibili per le piante.

La liberazione degli ioni Ammonio, comporta l’innalzamento del pH nella porzione di terreno interessata dalle radici.

Si consiglia pertanto di evitare l’apporto del concime in prossimità dei semi, in quanto potrebbe inibirne la germinazione.

L’Ammonio liberato viene gradualmente trasformato in ioni Nitrato dai batteri del suolo, pertanto il pH della soluzione circolante nel terreno, è subito rispristinata.

Quali sono le caratteristiche del Fosfato Biammonico?

Il Fosfato Biammonico possiede un ottimo equilibrio nella sua composizione di Azoto e Potassio e questo lo rende un ottimo concime, soprattutto per le prime fasi di crescita delle colture.

La presenza dell’Ammonio si rivela un grande vantaggio per agricoltore e ambiente:

Lo ione Ammonio NH4+, avendo carica positiva, una volta liberato nel terreno viene saldamente trattenuto dai colloidi e dalla matrice organica del suolo.

Questa importante caratteristica, evita fenomeni di dilavamento e volatizzazione dell’Azoto che è notoriamente un elemento molto mobile nel suolo.

Al contrario, l’Azoto in forma Nitrica NO3 non riesce a legarsi alle particelle del terreno, e se non assorbito immediatamente dalla pianta, viene perso per lisciviazione.

 

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Quale è il dosaggio del Fosfato Biammonico?

concime naturale fosfato biammonico

Il Fosfato Biammonico è utilissimo come supporto alle colture nelle prime fasi del ciclo vegetativo della pianta, fornendo ottime risposte agronomiche e economiche.

La forma Azotata (Ammoniacale) a medio-lento rilascio permette il suo utilizzo senza sprechi nelle prime fasi colturali.

  • Olivo 400 – 800 Kg/ha
  • Agrumi 400 – 600 Kg/ha
  • Fruttiferi 200 – 400 Kg/ha
  • Vite 150 – 300 Kg/ha
  • Cereali 200 – 250 Kg/ha
  • Ortive 300 – 500 Kg/ha

I valori proposti sono indicativi e vanno interpretati come in indicazione.

Attraverso un corretto studio del proprio piano di  concimazione è possibile capire la giusta quantità di concime da somministrare.

 

L’importanza del Fosforo nelle piante

 

 

importanza fosforo nelle piante

 

Il Fosforo è una vera e propria fonte di energia per le nostre piante!

Infatti lo ritroviamo in tutti i processi chimici e enzimatici che comportano la produzione e il trasferimento di energia nelle cellule vegetali.

L’ATP o Adenosina Trifosfato, è una vera e propria moneta di scambio energetico nelle cellule delle piante (ma anche animali).

Attraverso questa molecola, la cellula realizza processi che hanno bisogno di energia per essere compiuti (endoergonici).

Esempio più importante?

La Fotosintesi Clorofilliana!

L’ATP è infatti utilizzato nei processi di trasferimento di energia che si concludono con la fissazione dell’anidride carbonica al Glucosio, essenziale per la produzione finale delle colture.

Allo stesso tempo, il Glucosio, attraverso il processo esoergonico della Respirazione cellulare (che libera energia) porta alla produzione di ATP.

Una temporanea carenza di Fosforo nelle piante, comporta gravi deficit produttivi.

 

L’importanza dell’Azoto nelle piante

 

 

L’Azoto è l’elemento maggiormente presente nelle piante, è fondamentale per la produzione di numerosi Enzimi, Vitamine, Proteine, in quanto è l’elemento chiave degli Amminoacidi.

Se le Proteine sono l’elemento strutturale di tutta la materia vivente, gli enzimi facilitano la riuscita delle reazioni biochimiche nelle cellule vegetali.

L’Azoto è inoltre un componente fondamentale della Clorofilla, molecola che consente alla pianta di catturare l’energia della luce solare mediante la fotosintesi, guidando la crescita delle piante e la resa delle colture.

 

Fosfato Biammonico: Come riconoscere una carenza di Azoto?

 

fosfato biammonico: carenza di azoto

 

La carenza di Azoto è facilmente diagnosticabile, in quanto comporta una crescita stentata delle piante in generale, con radici e germogli poco sviluppati e con le foglie che assumono la caratteristica colorazione giallastra.

Le prime foglie a mostrare questo tipo di carenza sono quelle basali, in quanto le forme Azotate sono molto mobile e vengono trasferite ai germogli apicali (alta richiesta e necessita).

Una volta terminate le ultime fonti di Azoto disponibili, anche le foglie apicali mostreranno gli stessi sintomi.

 

Come riconoscere una carenza di Fosforo?

fosfato biammonico: ecco la carenza del fosforo

 

Generalmente una carenza di Fosforo è riconducibile ad una crescita stentata delle piante con presenza di colorazione violacea o scura delle foglie basali.

Questi decolorazioni si osservano a partire dai bordi delle foglie e continuano verso l’interno della foglia.

La carenza di Fosforo è meno facile da diagnosticare, in quanto le diverse colture possono mostrare una sintomatologia diversa.

Scritto da Francesco Di Noia

commenti

2 Commenti

  1. Dopo quanto tempo dalla concimazione bisogna seminare, se ho concimato e a causa della pioggia non si riesce a seminare subito dopo cosa succede, si perde il concime?

    Rispondi
    • Salve Luciano, può stare tranquillo. Il Fosfato Biammonico non si dilava a causa di una singola precipitazione. Può seminare anche dopo 15 giorni.

      Rispondi

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