La Calciocianammide: Che cosa è? Tutte le informazioni del 2022
Che cos’è la Calciocianammide?
La Calciocianammide è un composto inorganico con formula chimica CaCN2 ed è stato il primo fertilizzante azotato artificiale ad essere prodotto a livello industriale.
La Calciocianammide è un fertilizzante utilizzato da oltre un secolo, soprattutto su ortaggi in campo e in serra.
Questo articolo raccoglie tutte le conoscenze riguardo questo composto, che favorisce la produzione delle colture, sotto diversi aspetti.
A cosa serve la Calciocianammide?
La Calciocianammide è un fertilizzante azotato utilizzato da oltre cento anni nell’agricoltura professionale.
Questo composto arricchisce il terreno di Calcio, e al contatto con acqua, si decompone, liberando Azoto sotto forma di Ammoniaca.
Oltre alla sua funzione primaria come fertilizzante, funge anche da efficace pesticida e fungicida.
Inoltre previene e limita la germinazione dei semi infestanti presenti nel terreno.
Come funziona la Calciocianammide?
Una volta applicata al terreno, la Calciocianammide funge da fertilizzante azotato e da correttore di acidità.
La Calciocianammide, applicata al terreno e con le giuste condizioni di umidità, reagisce e libera Idrossido di Calcio (Ca(OH)2) e Cianammide (H2CN2).
La Cianammide ha un notevole impatto positivo su le condizioni del terreno e dei microrganismi presenti.
Dopo un periodo di 6-7 giorni, la Cianammide si trasforma in Urea senza lasciare nessun tipo di residuo.
Una volta a contatto con gli enzimi presenti nel terreno, l’Urea è trasformata in ione Ammonio.
Questa forma azotata non è soggetta a perdite per dilavamento. Inoltre la Dicianammide presente inibisce l’attività dei batteri della Nitrificazione. In questo modo viene ridotta la formazione di Ioni Nitrato, che vengono subito dilavati in caso di piogge.
Calciocianammide: Rilascio controllato e prolungato dell’Azoto
Grazie alle diverse reazioni e trasformazioni subite nel terreno, l’Azoto rilasciato non è immediatamente disponibili alle piante.
Le forme di Azoto Nitrico e Ammoniacale hanno lunga persistenza nel terreno, riuscendo a soddisfare le esigenze delle colture per un lungo periodo, evitando le perdite per dilavamento e percolazione nel terreno.
Come già accennato in precedenza, la presenza della Dicianammide rallenta ulteriormente la trasformazione in Ione Nitrato, evitando che questa forma di Azoto sia direttamente disponibile nello stesso momento alle piante.
Calciocianammide: L’importante ruolo del calcio nel terreno
Il Calcio è un mesoelemento molto importante sia per le piante che per struttura e fertilità del terreno.
Infatti, la presenza di una adeguata concentrazione di Calcio nel terreno, oltre alla nutrizione della pianta, ha un’importante effetto sia sulla struttura del terreno esplorato dalle radici che sui processi di decomposizione e mineralizzazione della sostanza organica.
Il ruolo del Calcio nelle piante
Sono molteplici le funzioni che il Calcio svolge una volta assorbito dalle piante.
Questo elemento è direttamente correlato alla resistenza meccanica di tutti i tessuti vegetali. Infatti i composti contenenti Calcio, come i Pectati di Calcio hanno un importantissimo ruolo nel sostegno e nel rinforzo delle membrane delle cellule vegetali.
Il Calcio è in grado di influenzare l’assorbimento di altri elementi nutritivi e migliora la maturazione dei frutti, ritardandone la senescenza.
La Calciocianammide su Riso
Fra i tantissimi utilizzi della Calciocianammide, spicca la sua efficacia come fertilizzante azotato a lento rilascio nelle colture di Riso
.Nelle risaie è utilizzata come concime azotato di fondo con la capacità di correggere la naturale acidificazione dei terreni provocata dalle prolungate sommersioni d’acqua.
L’utilizzo della Calciocianammide
L’uso della Calciocianammide determina un aumento della resa e della qualità delle colture, applicando Azoto senza perdite, ad effetto prolungato ed equilibrato.
Il Calcio è totalmente solubile ed assimilabile ed ha un’azione preventiva nel confronto di patogeni e parassiti vegetali.
Interessante è il suo utilizzo sui cereali, dove aumenta il contenuto proteico delle cariossidi. Il rilascio prolungato di Azoto evita l’allettamento, scarse rese e maturazione disomogenea.
Non solo un fertilizzante: la Calciocianammide come antiparassitario
La Calciocianammide, inoltre, ha una importante azione nel terreno definita Geodisinfestante. C
ontrolla efficacemente funghi, giovani erbe infestanti insetti e una serie di importanti parassiti presenti nei terreni agrari come Talpe, Grillotalpa e Maggiolino, generalmente molto difficili da combattere.
Calciocianammide: La lotta all’Ernia del Cavolo
Plasmodiophora brassicae è un patogeno che infetta le radici e causa la malattia chiamata Clubroot o Ernia del Cavolo nelle Brassicaceae.
L’organismo è presente nel suolo e ha spore che possono sopravvivere nel suolo per più di 15 anni.
La diffusione locale delle zoospore mobili può essere facilitata dalle condizioni umide, ma la maggior parte della dispersione dell’agente patogeno avviene attraverso il movimento del suolo infestato.
P. brassicae ha un’ampia gamma di ospiti nella famiglia Brassicaceae, comprese numerose specie di erbe infestanti.
Il controllo della malattia è difficile, ma il Clubroot può essere gestito combinando la rotazione delle colture, la resistenza varietale, una migliore pratica agronomica come un migliore drenaggio e l’applicazione di calce dei prodotti correlati per aumentare il pH che può limitare gli effetti della malattia, come appunto la Calciocianammide.
Rischi per la salute e sicurezza
La Calciocianammide è ormai un concime in disuso anche per i suoi effetti nocivi sulla salute umana.
Questo composta irrita gli occhi, la pelle e i canali respiratori; inoltre una esposizione prolungata a questa sostanza può provocare effetti indesiderati come mal di stomaco, bronchite e laringite.
Se esposizioni brevi possono provocare semplici rossori e irritazioni alla pelle, l’esposizione cronica alla Calciocianammide può anche provocare gravi infezioni all’apparato respiratorio.
Tuttavia, nonostante questi effetti, i Centri di Ricerca affermano che non è un prodotto cancerogeno.
Si consiglia vivamente l’utilizzo di guanti, maschere e occhiali protettivi per gli operatori agricoli che sono a contatto con questa sostanza.
Altrettanto importante è una adeguata ventilazione durante la manipolazione o l’applicazione di questo composto chimico.
Se dovesse venire a contatto con gli occhi, bisogna lavare via accuratamente il prodotto per evitare effetti negativi sulla salute umana e contattare immediatamente un centro antiveleni.
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