Identificazione dei sintomi
E’ una batteriosi di tipo parenchimatico e colpisce anche le piante ornamentali. È particolarmente sensibile il Biancospino ed altre rosacee ornamentali. La malattia manifesta i sintomi su tutti gli organi della pianta: sui fiori si manifesta con un iniziale ingrandimento. I fiori al termine dell’attacco risultano fortemente anneriti e rimangono in sito senza cadere. Compaiono, nel tessuto colpito, delle goccioline dapprima giallastre e poi sempre scure e dense; queste goccioline costituiscono l’essudato batterico. Sui frutti giovani si evidenza un lieve avvizzimento poi un improvviso inscurimento della buccia e della polpa il frutto assume un aspetto mummificato. Sui germogli all’inizio compaiono delle zone necrotiche brunastre che avanzano nei tessuti sani provocando una necrosi ed un annerimento del germoglio. I germogli successivamente necrotizzano ed anneriscono insieme alle foglie ad esso attaccate. Le foglie annerite e secche restano attaccate. Le foglie possono essere colpite sia direttamente che indirettamente perché attaccate ad un germoglio. L’attacco diretto consiste nella formazione triangolare necrotica dapprima rossastra. Le foglie attaccate indirettamente manifestano un semplice arrossamento marginale successivamente si ha un imbrunimento e necrosi. Sugli organi legnosi il sintomo si evidenzia in primavera inoltrata; si manifesta una colorazione più intensa si possono formare dei cancri longitudinali dei quali spesso esce un essudato batterico mucillaginoso. L’esito della malattia è di norma letale e molto rapido.
Descrizione dei danni arrecati
Il batterio viene identificato mediante i seguenti metodi: – saggi biochimici; – prove di patogenicità. Tuttavia occorre tener presente che, specialmente sul pero, agisce un’altra batteriosi (Pseudomonas syringae) con sintomatologie sui mazzetti fiorali e sulle foglie ma meno grave. I mezzi di lotta sono sostanzialmente due: – mezzi legislativi: – norme legislative doganali: queste tendono ad impedire il passaggio di materiale infetto; – norme legislative che obbligano la distruzione del materiale infetto. – mezzi chimici: si consigliano trattamenti a base di Rame batteriostatico eseguito in momenti a rischio e a caduta foglie.
Ciclo biologico
Il batterio sverna nelle lesioni degli organi legnosi sotto forma di essudato. Nella primavera la disseminazione avviene con l’acqua e con vettori animali quali gli uccelli e gli insetti. La penetrazione avviene: – per ferita; – attraverso gli stomi; – nei fiori che non hanno rivestimento protettivo. L’entrata del patogeno è quindi più probabile in fioritura, in ogni caso il batterio predilige temperature di 18-24 °C e nei periodi umidi e piovosi.
Fattori di rischio
- Cancri e mummie colpite non visti l’anno precedente.
- Attivazione dell’impianto di irrigazione soprachioma durante la fioritura.
- Trattamenti ad alto volume d’acqua in presenza di elevato rischio di infezione.
- Valori termici medi ≥ 15,6 °C e temperature massime giornaliere ≥ 27 °C durante la fioritura.
- Presenza di insetti pronubi.
- Fioritura secondaria nei frutteti in produzione.
- Nuovi impianti (a causa della fioritura tardiva).
- Presenza di ferite nei tessuti vegetali (ad es.: potatura nel periodo vegetativo, diradamento con la spazzolatrice, grandinate).
- Tutte le varietà di melo e pero coltivate in Alto Adige, come anche i portinnesti M e MM, sono sensibili al colpo di fuoco.
MISURE AGRONOMICHE
Cancri
- Prestare attenzione alla loro presenza tra la ripresa vegetativa e l’inizio della fioritura soprattutto in frutteti colpiti durante l’anno precedente.
- Sintomi caratteristici di un cancro sono infossature scure sul tronco. In condizioni climatiche ottimali si può osservare già in pre-fioritura la fuoriuscita da esse di un essudato batterico
- Per le piante con cancri è da presumere che i batteri abbiano già raggiunto il portinnesto. Per questo consigliamo di estirpare immediatamente tali piante e di bruciarle sul posto (comunicazione ai vigili del fuoco!).
Api – insetti pronubi
- Se dopo l’inizio della fioritura si spostano le arnie da un frutteto ad un altro è necessario, in via cautelativa, lasciarle per 48 ore in una cella frigorifera (quarantena) o per 72 ore ad un’altitudine superiore ai 1.400 m s.l.m.
Frutteti in produzione
- Fondamentalmente consigliamo di non irrigare soprachioma fino alla completa caduta dei petali (fare attenzione agli allertamenti). L’irrigazione antibrina, invece, non costituisce alcun pericolo.
- Nelle giornate ad elevato rischio o nei giorni infettivi consigliamo di distribuire la miscela fitosanitaria a concentrazione 5x.
- Evitare la potatura durante la fioritura. Dopo possibili giorni infettivi attendere che sia trascorso il periodo di incubazione.
- I fiori secondari dovrebbero essere eliminati completamente ed immediatamente in giornate non umide. Le ferite si chiudono dopo circa 24 ore.
Spazzolatrice a fili di plastica
- La spazzolatrice a fili di plastica dovrebbe essere utilizzata solo in presenza di condizioni meteorologiche non umide.
- Non appena si prevede il presentarsi di una giornata ad elevato rischio non si può più diradare meccanicamente con la spazzolatrice a fili di plastica.
- Dopo un giorno infettivo o uno con un trattamento consigliato, sconsigliamo, per il resto della stagione l’utilizzo della spazzolatrice a fili di plastica.
- In generale, si dovrebbe rinunciare al suo utilizzo nei frutteti colpiti l’anno precedente e nelle zone ad essi adiacenti.
Nuovi impianti
- Mettere a dimora solo giovani piante provenienti da zone protette. L’indicazione “ZP” riportata sull’etichetta o sul passaporto garantisce che il vivaio ed un suo intorno di i km si trovano in una zona riconosciuta esente dal colpo di fuoco dal servizio fitosanitario regionale.
- Controllare l’eventuale presenza di cancri durante l’impianto delle giovani piante.
- La messa a dimora tardiva delle giovani piante rappresenta il maggior rischio per le infezioni fiorali da colpo di fuoco. Per evitarlo consigliamo di dare inizio alla messa a dimora, in tutte le zone, a partire da una temperatura del terreno di 6° C.
- Non irrigare soprachioma i giovani impianti in fioritura. Consigliamo di programmare l’installazione di un impianto di irrigazione a goccia.
- Potare le piante messe a dimora prima della ripresa vegetativa e con andamento climatico asciutto.
Potatura invernale in impianti colpiti
Nei frutteti nei quali l’anno precedente si è verificata un’infezione di colpo di fuoco si deve potare, nell’inverno successivo, solo in giornate con temperature massime inferiori a 10 °C. Al termine dell’operazione procedere alla disinfezione degli attrezzi utilizzati.
Misure preventive a diversi livelli di rischio
Rischio | a che cosa serve prestare attenzione |
L (leggero) |
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M (medio) |
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HW- (elevato) |
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I (infezione) |
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Controllo e soglia di intervento
Condizioni per il verificarsi di un’infezione fioraie di colpo di fuoco secondo MaryblytTM, modificato secondo Moltmann
Le condizioni infettive prevedono la presenza del batterio.
È necessario che le seguenti condizioni siano soddisfatte:
- Presenza di fiori aperti.
- Valore CDH 18: il potenziale di moltiplicazione del batterio si calcola con una sommatoria termica superiore a 18,3 °C. Se il dato supera il valore di 110, la quantità di batteri presenti è in grado di provocare un’infezione.
- Temperatura media giornaliera ≥ 15,6 °C.
- Umidità (bagnatura/precipitazioni): per il verificarsi di un’infezione è sufficiente una bagnatura con rugiada della durata di ≥ 2 ore o una bagnatura fogliare da pioggia pari a ≥ 0,1 mm o una precipitazione di ≥ 2,5 mm caduta il giorno precedente.
Rischio di infezione
Se tra le condizioni riportate in tabella si presenta solo la prima (fiori aperti), il rischio è leggero (L). Se oltre ai fiori aperti viene soddisfatta anche un’altra condizione il rischio diventa medio (M). Se per il verificarsi di un’infezione manca il soddisfacimento di un’unica condizione, il rischio è elevato (H). Quando tutte le condizioni sono soddisfatte è possibile che si verifichi un’infezione di colpo di fuoco.
Rischio di infezione in funzione della temperatura e dell’umidità
rischio di infezione | ||||
fiori aperti | valore CDH 18 ≥ 110 | 0 temp.≥ 15,6° C | umidità | |
leggero L | ✔ | |||
medio M | ✔ | ✔ | ||
medio M | ✔ | ✔ | ||
medio M | ✔ | ✔ | ||
elevato HW- | ✔ | ✔ | ✔ | |
elevato H | ✔ | ✔ | ✔ | |
elevato HT- | ✔ | ✔ | ✔ | |
infezione I | ✔ | ✔ | ✔ | ✔ |
Controlli dopo giorni infettivi
Frutteti in produzione
- Se durante la fioritura si sono presentati giorni infettivi, secondo il modello previsionale MARYBLYTTM, è necessario controllare accuratamente la situazione dei frutteti, una volta trascorso il periodo di incubazione. È di particolare importanza valutare attentamente ciascuna fila di destra e di sinistra. L’impegno temporale minimo richiesto è di 4-6 ore/ha.
- Questi controlli dovrebbero essere condotti a cadenza settimanale per un periodo di 3-4 settimane.
Nuovi impianti
- Dopo la completa caduta dei petali, i nuovi impianti e le piante reimpiantate dovrebbero essere controllati almeno 2 volte durante ogni settimana. Se non si riscontrano sintomi di attacco, gli intervalli tra i controlli possono essere allungati.
- I fiori secondari devono essere eliminati in toto, in presenza di adamento climatico asciutto immediatamente e completamente.
Come comportarsi in caso di attacco
Obbligo di segnalazione
- In caso di sospetto di attacco è necessario contattare immediatamente il consulente competente o il Servizio Fitosanitario Provinciale.
- Non prelevare alcun organo sospetto di essere colpito ed interrompere qualunque attività nel frutteto (pericolo di trasmissione). Fino a quando la situazione non è stata chiarita completamente non irrigare né trattare.
- Il Servizio Fitosanitario Provinciale deciderà caso per caso quale sia il comportamento da tenere.
- Se dal Servizio Fitosanitario Provinciale giunge l’ordine di estirpare è necessario procedere immediatamente. Se possibile, le piante devono essere bruciate in loco (avvisare i vigili del fuoco!).
Risanamento
- Contrassegnare le piante colpite legando un nastro colorato al tronco; ciò facilita di molto i controlli successivi.
- Procedere con il risanamento solo con condizioni meteorologiche non umide.
- Tagliare per almeno 40 — 50 cm il tessuto sano degli organi colpiti. Eliminare i rami più corti all’inserzione sul tronco.
- Strappare è meglio che tagliare. Se però si osserva la formazione di essudato batterico si dovrebbe intervenire tagliando. In tal caso bisogna fare attenzione a non trasferirlo a piante sane.
- Se non è possibile praticare uno strappo e si deve intervenire utilizzando attrezzi per la potatura o la sega, questi strumenti, dopo ogni utilizzo, devono essere passati sulla fiamma di un bruciatore a gas per almeno due secondi.
- Il materiale infetto dev’essere raccolto in sacchi di plastica resistenti e bruciati in loco (avvisare i vigili del fuoco!).
- Finché il frutteto non è completamente esente dall’attacco, i controlli dovrebbero essere condotti una-due volte in settimana e prima di ogni pioggia prevista. Solo dopo la scomparsa definitiva dell’attacco l’intervallo tra i controlli può essere allungato.
Irrigazione, difesa fitosanitaria e diradamento manuale
- Durante la fase di risanamento non irrigare soprachioma e distribuire miscele fitosanitarie solo a concentrazione 5x.
- Eliminare immediatamente e completamente i fiori secondari.
- Stimolare l’arresto vegetativo. In funzione della fenologìa si dovrebbe ricorrere all’impiego di Regalis o di Obsthormon 24a, ad un taglio delle radici e alla riduzione dell’acqua somministrata (irrigazione a goccia) per favorire un precoce arresto vegetativo.
- Il diradamento manuale dovrebbe essere attuato solo al termine di un accurato risanamento ed in presenza di condizioni meteorologiche non umide. Non utilizzare forbici (rischio di contaminazione).
- Se un grave attacco si ripresenta, si dovrebbe innanzi tutto rinunciare ad ogni ulteriore diradamento manuale. Il risanamento ha la precedenza su tutto.
- Se durante il diradamento manuale si osserva, inaspettatamente, la comparsa o la presenza di un attacco di colpo di fuoco si deve procedere alla disinfezione delle mani e al cambio del vestiario. Tenere sempre a portata di mano un prodotto disinfettante e il nastro colorato.
Macchine ed attrezzi
- Dopo aver lavorato in frutteti colpiti è fondamentale ripulire macchine ed attrezzi contaminati con vapore (70 °C). Interrompere tutti i passaggi di lavoro nei frutteti colpiti.
Operazioni di igiene personale
- Disinfettare accuratamente le mani ed altre parti del corpo con Citrosil o con alcool al 70%. I prodotti devono rimanere sulla pelle per almeno un minuto. Aggiungendo 370 ml di acqua ad un litro di alcool al 90% si ottiene un alcool al 70%.
- Dopo aver lavorato in frutteti colpiti ripulire grossolanamente gli stivali ed immergerli per 15 minuti in una soluzione non diluita di Lysoform o di un altro prodotto battericida che si utilizza per la pulizia della casa.
- Al rientro da frutteti colpiti cambiare quotidianamente il vestiario e lavarlo in lavatrice a 60 °C. È consigliabile l’aggiunta di Napisan, un prodotto disinfettante.
Difesa diretta
Pressione infettiva e consigli per trattare
Se durante la fioritura le condizioni rimangono favorevoli per un’infezione consigliamo di attuare nel frutteto misure preventive di tipo chimico. È possibile che, a seconda dell’andamento meteorologico, sia necessario effettuare più trattamenti. Gli allertamenti daranno indicazioni precise in merito al rischio di infezione e agli eventuali momenti ottimali per intervenire.
Momento di interventi e prodotti
Grado di azione e momento di intervento
Nessuno dei prodotti registrati in Italia per l’impiego contro il colpo di fuoco è dotato di un’affidabile attività contro il patogeno. I gradi d’azione dei diversi formulati oscillano, secondo i risultati di prove in pieno campo condotte in Germania, tra il 20 e l’80%). Per conseguire il miglior risultato, tutti i prodotti dovrebbero essere distribuiti 24 ore prima del giorno infettivo previsto dal modello MARYBLYTTM.
Intervalli tra i trattamenti
Nel caso in cui durante la fase di fioritura le condizioni rimanessero favorevoli per un’infezione è necessario intervenire più volte sui fiori aperti. Se la temperatura massima giornaliera è < 27 °C consigliamo di ripetere il trattamento al massimo dopo 72 ore. Se invece i valori termici sono ≥ 27 °C, l’intervallo tra gli interventi dovrebbe essere al massimo 48 ore.
Prodotti fitosanitari
form. comm. (es.) | s.a. | dose | n° max di interventi/anno |
|
g/hl | max kg/ha |
|||
ripresa vegetativa in frutteti in produzione e nuovi impianti | ||||
Kocide 2000 | idrossido di rame | 230 (80 Cu p**) | – | – |
Poltiglia Disperss | solfato di rame | 400 (80 Cu p**) | – | – |
frutteti in produzione da inizio fioritura | ||||
Serenade Max | Bacillus subtilis | 200 | 4 | 4 |
Ulmasud | argilla acida | 1.000 | – | – |
Bion 50 WG | acibenzolar-S-metile | 11*/13 | 0,2 | 6 |
inoltre, per nuovi impianti da inizio fioritura | ||||
Poltiglia Disperss | solfato di rame | 150 (30 Cu p**) | – | – |
Blossom Protect (Comp. A+B) |
Aureobasidium pullulans |
1.050 + 150 | – | 4 |
Folanx Ca 29 | formiato di calcio | 750 | – | – |
* dose riferita a 18 hl/ha di miscela.
** rame puro
Antagonisti
I microrganismi contenuti in Serenade® Max e Blossom Protect sono concorrenti di E. amylovora per lo spazio vitale. Data la loro modalità di azione, questi prodotti devono essere distribuiti, per agire al meglio, 24 ore prima che si verifichi un’infezione secondo il modello MARYBLYTTM. Il grado di azione è compreso tra il 50 e 1’80%.
- Serenade® Max contiene il batterio del terreno Bacillus subtilis (ceppo QST 713). La sua presenza innesca, in fioritura, una concorrenza con Erwinia amylovora per le sostanze nutritive che inibisce lo sviluppo di quest’ultimo batterio. Serenade® Max è miscibile con tutti i fitosanitari.
Preparazione: riempire il serbatoio a metà con acqua e versare il prodotto con agitatore in funzione. Infine rabboccare con acqua e se necessario aggiungere un altro prodotto fitosanitario.
- Blossom Protect è un preparato a base di Aureobasidium pullulans (ceppi DSM 14940 e DSM 14941). Il prodotto può causare rugginosità e per questo il suo utilizzo è previsto esclusivamente nei giovani impianti. Può essere miscelato senza mostrare alcuna perdita di efficacia con prodotti a base di penconazolo, zolfo e con Scala. Altri formulati, invece, devono essere distribuiti rispettando un intervallo di un giorno prima e/o due giorni dall’intervento con Blossom Protect.
Preparazione: versare dapprima il componente A (agente acidificante) — 1.050 g/hl = concentrazione normale; 5.250 g/hl = concentrazione 5x; aggiungere poi il preparato fungino (componente B) — 150 g/hl = concentrazione normale; 750 g/hl = concentrazione 5x. La miscela dev’essere distribuita entro 8 ore dalla preparazione.
Prodotti ad azione battericida
Diversi prodotti rameici e Ulmasud interferiscono direttamente con lo sviluppo del patogeno. Il loro grado di azione è compreso in media tra il 50 ed il 60%.
- Prodotti rameici: ne consigliamo l’impiego alla ripresa vegetativa nei frutteti colpiti l’anno precedente e nei giovani impianti. Questo trattamento di copertura limita l’attività di eventuali cancri non riconosciuti.
I prodotti a base di rame, distribuiti alla dose richiesta per la difesa dal colpo di fuoco, possono provocare la comparsa di rugginosità anche su varietà generalmente non sensibili a questo fenomeno. Per questo, in fioritura sconsigliamo di intervenire nei frutteti in produzione con solfato di rame.
Nei giovani impianti è possibile distribuire Poltiglia Disperss anche in fioritura. Se questo prodotto viene utilizzato contro il colpo di fuoco, nel quaderno di campagna bisogna riportare come bersaglio principale “ticchiolatura” e come azione collaterale “colpo di fuoco”.
- Ulmasud: l’attività battericida delle argille acide (ioni A13‘) consiste nell’abbassamento del valore di pH in fioritura (3,5 — 4), che impedisce la moltiplicazione dei batteri. La persistenza di questi preparati dipende da quanto tempo il pH rimane a questo livello. Contemporaneamente aumenta anche la capacità di reazione della pianta. L’impiego alternato di Ulmasud e rame può causare danni da fitotossicità sulle piante.
Attivatori delle difese naturali delle piante
Questi prodotti non hanno un’azione diretta sui diversi patogeni, ma attivano e stimolano le difese naturali delle piante, aumentando la loro capacità di reazione.
- BION® 50 WG contiene la sostanza attiva acibenzolar-S-metile. Per ottenere un sufficiente effetto di rafforzamento e di induzione della resistenza nelle piante, il prodotto dev’essere distribuito già prima della fioritura (3 — 5 giorni). I trattamenti sono da ripetere, in funzione dell’andamento meteorologico, a cadenza settimanale (in totale da 2 a 4 trattamenti). Bion® 50 WG può essere distribuito in miscela con tutti i fitosanitari di uso comune. Il grado di azione medio è pari al 50%.
Concimi fogliari
- Il formiato di calcio (Folanx Ca29) è il sale calcico dell’acido formico. Se lo si distribuisce nei nuovi impianti durante la fioritura, in funzione anti-colpo di fuoco, mostra un grado di azione medio del 44% (25 — 65%). Dosaggi più elevati possono causare l’imbrunimento dei fiori e un effetto diradante. A motivo di questi possibili effetti collaterali consigliamo di impiegare il prodotto durante la fioritura solo nei giovani impianti.
Le grandinate e le infezioni da Erwinia amylovora
In Alto Adige non si è mai assistito finora ad un’esplosione di colpo di fuoco dopo una grandinata. In altri comprensori frutticoli (Lago di Costanza) ciò ha condotto a numerose e gravi infezioni.
I prodotti dei quali attualmente disponiamo hanno un grado d’azione troppo basso, dopo una grandinata, e pertanto non consigliamo alcun intervento.