Agricoltura Integrata, Biologica e Biodinamica: quali sono le differenze?
La Vite è una delle colture più importanti del panorama agricolo mondiale ed è coltivata per il mercato fresco, per la produzione di vini, succhi e confetture.
La Vite è una delle colture più importanti al mondo, anche a livello storico.
L’Italia è tra i maggiori produttori di uva da vino e da tavola e la sua produzione ha registrato un forte incremento negli ultimi anni.
L’uva per il mercato fresco, oltre ad essere apprezzata per il gusto e la sua bontà, ha un importante valore nutritivo e nutraceutico grazie alla presenza zuccheri solubili, sali minerali e altri composti importantissimi per la salute umana.
Non tutte le uve sono però uguali.
Le caratteristiche chimico-organolettiche dell’Uva da Tavola sono fortemente influenzate dal tipo di conduzione del vigneto e il consumatore finale è sempre più attento nella scelta di cibi sani e di qualità, ben consapevole che i cibi prodotti in regime biologico siano salutari e ricchi di benefici per la propria salute.
Inoltre, l’Agricoltura Biologica, oltre a produrre cibi sani e di qualità preserva l’ecosistema agricolo e la biodiversità.
Visto il crescente interesse verso l’argomento, diverse testimonianze scientifiche sono state effettuate nel corso degli ultimi anni, ma nel report scientifico che segue, sono state confrontate specifiche analisi di laboratorio di tre diverse tipologie di Uve, prodotte rispettivamente in regime Integrato, Biologico e Biodinamico.
Le cv che sono state analizzate sono Vittoria, Regina e Timpons. L’analisi è stata portata a termine tramite una tecnica denominata “NMR-based MVA”.
Agricoltura Integrata, Biologica e Biodinamica: la sperimentazione
La sperimentazione in oggetto è stata condotta attraverso l’analisi di un totale di 270 differenti campioni di Uva da Tavola (Vittoria 60 campioni, Timpson 30 campioni e Italia 180 campioni) raccolti tra il 2019 e il 2021.
Tutti i campioni analizzati provengono dallo stesso areale (Castellaneta, provincia di Taranto-Puglia) e sono stati prelevati da aziende condotte in Integrato, Biologico e Biodinamico.
Le aziende che hanno partecipato al progetto sono certificate Biologiche e Biodinamiche e hanno partecipato attivamente al progetto, fornendo specifiche informazioni riguardo tutte le tecniche colturali e i mezzi tecnici utilizzati nel corso deli anni.
Come sono stati prelevati i campioni?
Le Uve analizzate sono state raccolta alla maturità di consumo, in modo da studiare le caratteristiche riscontrabili dal consumatore finale. I campioni sono stati immediatamente condotti in laboratorio e conservati alla temperatura di -20° C, in modo da preservarne completamente le caratteristiche chimico-organolettiche.
Per avviare l’analisi, i campioni sono stati scongelati e tramite spremitura e centrifugazione è stato estratto un succo, esaminato tramite uno spettrometro chiamato ”Bruker Avance III 600 Ascend NMR spectrometer”, che opera a 600.13 MHz.
Quali sono stati i risultati? Quali differenze esistono?
L’analisi condotta attraverso la “Proton NMR Spectral Data” ha dimostrato una notevole differenza delle caratteristiche chimico-organolettiche delle Uve da Tavole selezionate in base al tipo di coltivazione condotta: Integrato, Biologico e Biodinamico.
Il risultato più interessante è stato registrato dall’Uva condotta in Biodinamico, che ha evidenziato ottimi risultati non solo rispetto all’Integrato ma anche rispetto al Biologico.
Il passo successivo di questo importantissimo lavoro condotto dal Dipartimento di Scienze Ambientali e Territoriali dell’Università del Salento, sarà quello di analizzare l’impatto che la conduzione colturale ha sul prodotto finale.
Vini Biologici e Biodinamici: Le Principali Differenze chimico-organolettiche
Negli ultimi anni l’Agricoltura Biodinamica sta attirando sempre più a se l’attenzione del Mercato Agricolo, soprattutto per la produzione di Vini Biodinamici.
La grande differenza tra i Vini Biodinamici e quelli ottenuti da Agricoltura Biologica, consiste nell’utilizzo di mezzi tecnici studiati per favorire il naturale ciclo degli elementi nutritivi del suolo agrario, nell’aumento dell’efficienza fotosintetica delle colture e nella naturale evoluzione della componente organica del suolo.
Un ulteriore prova scientifica della qualità dei cibi Biologici e Biodinamici è stata condotta dall’Università di Bologna, che sempre tramite una analisi Spettrometrica NMR, ha confrontato Uve Sangiovese prodotto in Biologico e in Integrato. Questa volta, l’analisi è stata condotta sull’Uva da Vino: “Metabonomic Investigation by 1H-NMR to Discriminatebetween Red Wines from Organic and Biodynamic Grapes”
Una importante differenza che attualmente è presente tra i vini Biologici e Biodinamici consiste nella mancanza di una vera e propria regolamentazione per questi ultimi.
Mentre per l’Agricoltura Biologica sono presenti disciplinari di produzione e di difesa ufficiali, redatti da ogni singola regione, l’Agricoltura Biodinamica non dispone di discliplinari “ufficiali” e i produttori devono rivolgersi a protocolli redatti da organizzazioni private, che regolano l’utilizzo della fermentazione spontanea, a discapito dell’utilizzo dei lieviti Saccharomyces cerevisiae presenti in commercio.
Lo studio condotto dall’Università di Bologna, ha messo in confronto Vini Rossi Biologici e Biodinamici, focalizzando l’attenzione dell’analisi sull’influenza della gestione agricola e le pratiche di vinificazione.
Per analizzare il vino in maniera obiettiva e scientifica, è stato studiato tramite Spettroscopia NMR, il Metaboloma del Vino, che consiste nel profilo di tutti metaboliti presenti in esso.
Come è stato effettuato questo esperimento?
I campioni di Sangiovese sono stati raccolti da due parcelle di un vigneto condotto in Biologico e Biodinamico.
La vinificazione condotta in seguito, è stata effettuata tramite l’utilizzo di lieviti selezionati commerciali, rispettando il disciplinare Biologico.
Questa vinificazione è stata affiancata da una spontanea, svolta da microorganismi presenti naturalmente sull’Uva.
Il Protocollo di vinificazione è risultato l’elemento che più modifica le caratteristiche del Vino, con importanti effetti sulla presenza e sulla concentrazione di Amminoacidi, soprattutto Prolina, Acido Aspartico e Valina), alcoli e Polifenoli.
Vini Biologici e Biodinamici: Gli effetti della Gestione del Vigneto
Sono state subito riscontrate profonde differenze tra i profili dei metaboliti dei differenti vini, soprattutto nella concentrazione di aminoacidi e sugli acidi organici come succinato, acetato e tartrato.
Le altre molecole che hanno registrato picchi interessanti nei Vini Biologici sono l’Acido Caffeico, Siringico e Resveratrolo, quest’ultimo particolarmente interessante per le sue proprietà nutritive e nutraceutiche.
Gli effetti dell’ambiente sulle rilevazioni-Variabilità nello stesso campo
Per effettuare un’analisi obiettiva, è necessario anche esaminare una eventuale variabilità delle rilevazioni all’interno dello stesso vigneto.
Le variabilità all’interno dello stesso vigneto sono dovute dalla differenza tra le diverse piante, in seguito alla diversa posizione in campo, alla diversa esposizione solare, diversa composizione del suolo e alla disponibilità di acqua. Variabili che normalmente sono presenti in tutti i vigneti.
Per realizzare questo esperimento, i ricercatori dell’Università di Bologna hanno cercato possibili differenze tra due filari, denominato A e B, coltivati secondo lo stesso protocollo.
Filare A: caratterizzato da Orientamento verso Ovest, ha registrato una concentrazione significativamente maggiore di Trigonellina rispetto al Filare B (proprietà stimolanti dell’appetito, ipoglicemiche, galattogene, antispasmodiche, immuno-stimolanti e diuretiche).
CONCLUSIONI
Queste pubblicazioni scientifiche dimostrano quello che da anni è il nostro credo: Biologico e Biodinamico è meglio!
La gestione agricola è la variabile fondamentale, quella che caratterizza di più il prodotto finale.
L’utilizzo delle giuste pratiche agricole conservative, che mirano alla rigenerazione della sostanza Organica, l’utilizzo di mezzi tecnici Biologici, che oltre a proteggere le colture in modo naturale non inquinano, proteggono la biodiversità e non hanno effetti nocivi sull’operatore agricolo e sul consumatore finale.
I risultati sono chiari ed evidenti ma per condurre un vigneto o un frutteto in Biologico bisogna cambiare totalmente approccio in campo, in quanto i mezzi tecnici sono preventivi e di diverso meccanismo d’azione rispetti a quelli utilizzati in integrato.
Di cosa ha bisogno l’Agricoltore? Di una guida tecnica! E noi di Agrimag da anni produciamo mezzi tecnici e concimi per Agricoltura Biologica, consigliando al meglio i nostri clienti.
Cosa aspetti? Chiedi subito un consiglio ai nostri tecnici!
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