Scheda generale
NOME CHIMICO
Miscela degli stereoisomeri (S)-Ó-cyano-3-phenoxybenzyl (1RS,3RS;1RS,3SR)-3-(2,2-dichlorovinyl)-2,2-dimethylcyclopropanecarboxylate (IUPAC)
(S)-cyano-(3-phenoxyphenyl)methyl ±cis-trans-3-(2,2-dichloroethenyl)-2,2-dimethylcyclopropanecarboxylate (C.A.)
STATO FISICO
Liquido viscoso.
IMPIEGHI AUTORIZZATI E INTERVALLO DI SICUREZZA (gg.)
– Decreto 27 agosto 2004 (GU n 292 del 14 dicembre 2004, Suppl Ord n 179):
Colture:
Arancio, limone, melo, pero, pesco | 14 |
Vite |
28 |
Pomodoro |
14 |
Peperone, melanzana, cetriolo, melone |
3 |
Cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo cappuccio |
7 |
Lattuga, indivia |
7 |
Cicoria |
14 |
Fagiolino |
7 |
Patata |
14 |
Tabacco |
7 |
Mais |
60 |
Frumento |
35 |
Barbabietola da zucchero |
21 |
Floreali ed ornamentali |
— |
Si segnala che è stata successivamente autorizzata per diversi prodotti a base di zeta-cipermetrina l’estensione di impiego su cicoria e radicchio.
Aspetti applicativi
SPETTRO D’AZIONE
Ampio spettro d’azione che comprende afidi, aleurodidi, mosca mediterranea, mosca della frutta, tignole, cicaline, nottue, tripidi e altri insetti. E’ caratterizzato anche da una spiccata azione repellente su fitofagi ed ausiliari.
Formulato granulare è indicato pe la lotta contro nottue, maggiolini, tipule, bibionidi, larve di diabtrotica e miriapodi.
MODO D’AZIONE
Agisce prevalentemente per contatto: è necessario pertanto assicurare una completa bagnatura di tutta la vegetazione. E’ un insetticida piretroide dell’ultima generazione a base dell’isomero attivo della cipermetrina. Risulta biologicamente attivo a bassi dosaggi ed è dotato di una forte azione abbattente su un’ampia gamma di insetti.
FORMULAZIONI
– Concentrato emulsionabile
– Granulare
MODALITA’ DI IMPIEGO
Modalità e dosi di impiego riferite a prodotti all’1,65% di p.a. (15 g/l) sotto forma di concentrato emulsionabile.
Il prodotto va impiegato alla comparsa dei parassiti, prima che questi penetrino nel vegetale o vengano protetti dagli accartocciamenti fogliari. Assicurare una completa e uniforme bagnatura su tutta la vegetazione.
– Arancio, limone: 150-170 ml/hl contro aleurodidi, mosca mediterranea, afidi.
– Pesco: 200-220 ml/hl contro afidi, anarsia, cidia molesta, mosca della frutta, tripidi.
Melo e pero: 200-220 ml/hl contro afidi, adulti di minatori fogliari, larve di ricamatrici, neanidi di psilla.
– Vite: 150-170 ml/hl, contro tignole, cicaline e larve di piralide.
– Orticole (cavolo cappuccio, cavolfiore, broccoli, cetriolo, lattuga (non trattare varietà di lattuga Gentile e Manita), indivia, ciroria, radicchio, fagiolino, melone, patata, pomodoro, melanzana, peperone): 150-170 ml/hl contro afidi, aleurodidi, cavolaia, dorifora, nottua, piralidi.
– Mais: contro la piralide appartenente al genere Ostrinia nubulalis effettuare il trattamento quando il mais ha un’altezza di circa 1,2 metri alla dose di 2,5 l/h o quando sono visibili circa il 50% delle pannocchie alla dose di 2 l/ha. Contro la piralide appartenente al genere Sesemia nonagrioides intervenire quando quando inizia il volo degli adulti della prima generazione alla dose di 2,5 l/ha. Utilizzare volumi d’acqua di 300-600 l/ha.
– Barbabietola da zucchero: contro altica (Chaetocnema tibialis), cleono (Temnorrhinus mendicus) e nottue fogliari (Auhographa gamma, Mamestra oleracea, Euxoa nigricans) intervenire quando la coltura si trova nello stadio di 6-10 foglie alla dose di 1,7-2 l/ha. Ripetere il trattamento in caso di reinfestazione. Contro nottue terricole (Agrotis ipsilon, Agrotis segetum) intervenire dall’emergenza della coltura fino a 2-4 foglie vere alla dose di 1,7-2 l/ha. Utilizzare volumi d’acqua di 200-500 l/ha.
– Frumento: contro afidi vettori del nanismo giallo intervenire in autunno (fine accestimento) alla dose di 1 l/ha. Contro afidi della spiga intervenire in primavera alla spigatura alla dose di 1 l/ha. Utilizzare volumi d’acqua di 100-400 l/ha.
– Tabacco: 150-170 ml/hl, contro afidi, altica, nottue.
– Floreali e ornamentali: 150-170 ml/hl contro afidi e tripidi.
FITOTOSSICITA’
Non trattare sulle varietà di lattuga Gentile e Manita. Sono stati osservati, talora, in serra, importanti fenomeni di fitotossicità.