Scheda generale
NOME CHIMICO
2,2-dimethyl-propionic acid 8-(2,6-diethyl-4-methyl-phenyl)-9-oxo-1,2,4,5-
tetrahydro-9H-pyrazolo[1,2-d][1,4,5]oxadiazepin-7-yl ester (IUPAC)
GRUPPO CHIMICO
Fenilpirazoline
STATO FISICO
Polvere di colore beige chiara, odore dolciastro
COEFFICIENTE DI PARTIZIONE OTTANOLO/ACQUA
Log Kow = 3,2
IMPIEGHI AUTORIZZATI ED INTERVALLI DI SICUREZZA (gg.)
Si riporta di seguito il riepilogo degli impieghi autorizzati e degli intervalli di sicurezza (min/max) di questa sostanza attiva così come risultano dalle etichette dei prodotti fitosanitari che la contengono da sola o in miscela con altre sostanze attive.
Frumento, orzo, triticale | — |
LMR LIMITI MASSIMI DI RESIDUI (mg/Kg)
LMR in vigore dal 1 settembre 2008 come da Regolamento (CE) n 839/2008 della Commissione del 31 luglio 2008:
Frutta | 0,02* |
Ortaggi | 0,02* |
Legumi da granella | 0,02* |
Semi e frutti oleaginosi | 0,02* |
Orzo, segale, frumento | 1 |
Riso | 0,05 |
Altri cereali | 0,02* |
Tè, caffè, infusioni di erbe e cacao | 0,05* |
Luppolo | 0,05* |
Spezie | 0,05* |
Piante da zucchero | 0,02* |
Note:
Meccanismo d’azione
Il sito di azione di Pinoxaden è l’enzima Acetil-CoA carbossilasi (ACCase) che catalizza la formazione del Coenzima malonico A.
L’attività dell’Acetil-Coenzima A carbossilasi nelle piante è legata a due isoenzimi localizzati in comparti diversi delle cellule delle piante: nei cloroplasti e nel citoplasma.
L’ACCase cloroplastico è responsabile per la biosintesi de novo di tutti gli acidi grassi nella cellula; mentre il Coenzima malonico A prodotto dall’ACCase citoplasmatico interviene nella costituzione degli acidi grassi a catena molto lunga e nella biosintesi dei flavonoidi e dei metaboliti malonici.
La conseguenza dell’inibizione dell’enzima ACCase è il blocco della biosintesi degli acidi grassi necessari per lo sviluppo delle membrane cellulari con incompleta formazione delle stesse.
Mentre gli erbicidi attualmente in commercio che possiedono lo stesso meccanismo di azione inibiscono selettivamente il solo ACCase cloroplastico, Pinoxaden inibisce, nelle infestanti graminacee, anche quello citoplasmatico.
Questa importante differenza permette di superare i principali meccanismi di sviluppo della resistenza eventualmente manifestatasi a seguito dell’impiego di altri prodotti.
Testo tratto da brochure di Syngenta Crop Protection
MECCANISMO DI SELETTIVITA’
La tolleranza delle specie monocotiledoni a Pinoxaden è basata su differenti cinetiche metaboliche.
Colture tolleranti, come il frumento e l’orzo, metabolizzano l’erbicida più velocemente delle infestanti graminacee.
Questa tolleranza naturale è comunque insufficiente per fornire un adeguato margine di sicurezza agronomica. Per questo Pinoxaden viene formulato con uno specifico antidoto (Cloquintocet-mexyl) che ne accelera il metabolismo e la detossificazione nella coltura, garantendo la non fitotossicità di Pinoxaden in tutte le condizioni di coltivazione.
L’antidoto non influisce sul metabolismo delle graminacee infestanti che vengono pertanto devitalizzate in seguito a trattamenti con Pinoxaden.
Testo tratto da brochure di Syngenta Crop Protection
Aspetti applicativi
SPETTRO D’AZIONE
Graminicida selettivo per frumento e orzo.
Controlla Alopecurus myosuroides (coda di volpe), Apera spica-venti (capellino dei campi), Avena spp. (avena), Lolium spp. (loglio), Phalaris paradoxa e Phalaris brachystachys (falaride o scagliola), Poa trivialis (fienarola comune).
MODO D’AZIONE
Pinoxaden agisce per via fogliare. Dopo l’assorbimento è traslocato rapidamente nella pianta, sia in senso acropeto (verso l’alto) che basipeto (verso il basso) fino ai tessuti meristematici.
I migliori risultati si ottengono applicando il prodotto su infestanti in attiva crescita.
FORMULAZIONI
Concentrato emulsionabile
Sono disponibili formulazioni in miscela con clodinafop-propargyl per il diserbo del frumento.
MODALITA’ DI IMPIEGO
Modalità e dosi di impiego riferite a prodotti al 9,71% di p.a. (100 g/l) in combinazione con l’antidoto agronomico cloquintocet-mexyl.
Post-emergenza con coltura dallo stadio di 3 foglie fino allo stadio di fine levata ed infestanti fra lo stadio di 3 foglie e quello di levata.
Trattare una sola volta all’anno usando le normali attrezzature da diserbo impiegando volumi d’acqua compresi fra 100 e 400 litri per ettaro.
Dosi:
Alopecurus myosuroides (coda di volpe), Apera spica-venti (capellino dei campi), Avena spp. (avena), Lolium spp. (loglio), Phalaris spp. (falaride o scagliola), Poa trivialis (fienarola comune): 0,4 l/ha. Aumenare la dose 0,45 l/ha nelle applicazioni medio-tardive in presenza di Alopecurus myosuroides (coda di volpe), Lolium spp. (loglio), e Poa trivialis (fineraola comune).
Coadiuvante:
Il prodotto deve essere impiegato con lo specifico coadiuvante Adigor alla dose dello 0,5% (sul volume d’acqua distribuito), che assicura l’assorbimento ottimale di Pinoxaden.
SELETTIVITA’
La selettività di Pinoxaden verso la coltura è ottenuta grazie alla presenza, all’interno dei formulati, dell’antidoto Cloquintocet-mexyl.
L’antidoto protegge la coltura favorendo una rapida degradazione della sostanza Attiva all’interno della stessa; nessuna degradazione ha invece luogo all’interno delle infestanti sensibili che sono quindi rapidamente devitalizzate.
COMPATIBILITA’
Il prodotto è compatibile con i più comuni dicotiledonicidi normalmente impiegati in post-emergenza dei cereali. Non è invece miscelabile con prodotti a base di 2,4-D o dicamba che possono portare a un ridotto controllo delle infestanti graminacee.