Occhio di Pavone: Che cos’è e come risolverlo
Il ciclo biologico dell’Occhio di Pavone
Spilocaea oleaginea è un fungo patogeno, agente causale dell’Occhio di Pavone o Cicloconio.
Questo patogeno si mantiene attivo sulla vegetazione tutto l’anno ma può avere periodi di quiescenza durante:
- periodi molto caldi e siccitosi (estate)
- periodi con temperature molto basse (inverno)
Lo sviluppo del fungo è favorito da periodi di pioggia con temperature superiori ai 5 °C. Spilocaea oleaginea è endofita, predilige la penetrazione attiva e si riproduce tramite i conidi che produce sulla superficie dell’organo colpito e che vengono dispersi con le piogge. Il periodo di incubazione della malattia varia da un paio di settimane ad alcuni mesi.
Identificazione dei sintomi dell’Occhio di Pavone
L’Occhio di Pavone colpisce tutti gli organi verdi dell’Olivo. Sulle foglie si manifesta con macchie tondeggianti di circa 10 mm di diametro di colore grigio, contornate da una banda brunastra.
Nei periodi più caldi compare un alone giallo.
L’insieme delle macchie e degli aloni crea l’immagine degli occhi della coda del pavone da cui prende il nome comune della suddetta malattia.
Le foglie colpite sono soggette a filloptosi e di conseguenza le piante attaccate conseguono una perdita di produzione.
Sui germogli la malattia si manifesta nella parte erbacea e il sintomo si evidenzia con maculature analoghe a quelle delle foglie; i frutti, invece, vengono attaccati occasionalmente dal fungo che mostra macchie di alcuni millimetri di diametro, infossate e di colore brunastro.
I danni dell’Occhio di Pavone su Olivo
Questo fungo patogeno è attivo in diversi periodi dell’anno, ma in primavera e in autunno provoca i danni più gravi.
Il danno è causato dalla caduta delle foglie, che oltre a ridurre la capacità fotosintetica della pianta, limita l’induzione a fiore delle gemme e compromette la produzione dell’anno successivo.
Ripetuti attacchi e la mancata cura di questa patologia, provoca una diffusa defogliazione e l’indebolimento della pianta.
La gravità e l’intensità di questa patologia fungina dipendono dalle condizioni climatiche e dalla suscettività della cultivar di Olivo.
Diagnosi precoce e valutazione in campo del grado d’infezione
Immergere un campione di foglie in una soluzione al 5% di idrossido di sodio o potassio, per qualche minuto a temperatura ambiente se le foglie sono giovani, a 50-60° C se le foglie sono più vecchie.
Se l’infezione è presente, assisteremo alla comparsa di macchioline circolari sulla superficie superiore delle foglie.
In questo modo possiamo constatare con largo anticipo se l’infezione è presente. A causa del lungo periodo di incubazione del patogeno, essa risulterebbe visibile solo nei mesi successivi.
Questo metodo ci permette di capire se è necessario intervenire con Rame (intervento preventivo) se l’attacco è limitato, con Dodina (intervento curativo) se l’attacco è consistente.
Misure preventive contro l’Occhio di Pavone
Le misure agronomiche preventive sono una serie di tecniche che limitano lo sviluppo della patologia e permettono la crescita di una coltura sana e meno suscettibile ai patogeni:
- Potature annuali per favorire l’arieggiamento della chioma e ridurre le zone ombreggiate.
- Scegliere cv di Olivo resistenti o non suscettibili al patogeno.
- Adottare sesti d’impianto non molto fitti, che consentano arieggiamento e intercettazione dei raggi solari in maniera efficace.
- Consentire un equilibrato sviluppo della vegetazione gestendo in maniera ottimale le lavorazioni, le concimazioni (evitare eccessi di Azoto) e le irrigazioni.
Quando intervenire contro l’Occhio di Pavone
Si consiglia di intervenire contro l’Occhio di Pavone quando si riscontrano il 30-40% di foglie infette, soprattutto dopo 2 o 3 giorni di pioggia continua, elevata umidità ambientale e temperature comprese tra i 5 e i 20 ° C. In base alla gravità dell’infezione in campo, è possibile intervenire con Rame (funzione preventiva) o Dodina (funzione curativa).
I trattamenti contro l’Occhio di Pavone in Agricoltura Biologica
La cura dell’Occhio di Pavone in Agricoltura biologica consiste nell’utilizzo di sostanze naturali innocue per l’uomo e per l’ambiente.
- Propoli: una sostanza resinosa prodotta dalle Api, utilizzata negli alveari come sigillante e come mezzo di difesa dagli insetti predatori. I componenti fenolici della Propoli (flavoni, flavonoidi e flavononi) sono potenti fitostimolanti che aumentano le autodifese delle piante. Ha inoltre un’azione cicatrizzante su ferite dovute a traumi e potatura, occludendo le vie d’ingresso a patogeni fungini e batterici.
- Bicarbonato di Sodio e Potassio: in alternativa ai prodotti fungicidi, i Bicarbonati di Sodio e Potassio hanno dimostrato di essere ottime alternative per prevenire e contenere questa fitopatologia.Applicato in soluzione sulla vegetazione, reagisce innalzando il pH della superficie fogliare, creando un ambiente inospitale per i funghi, i quali necessitano di un ambiente sub acido per proliferare.
Inoltre l’aumento della pressione osmotica sulle foglie blocca la germinazione delle spore fungine.
- Rame: ausiliari nei calendari dei trattamenti preventivi contro numerose patologie fungine tra cui l’occhio di pavone.L’azione del Rame come antifungino è svolta dagli ioni rame. In base alla velocità con cui essi vengono liberati, l’azione sarà più o meno pronta (allo stesso tempo aumenta o diminuisce la sua fitotossicità).
Il Solfato di Rame puro libera gli ioni Rame molto velocemente, risultando allo stesso tempo fitotossico, per questo motivo viene creata la Poltiglia Bordolese.L’Ossicloruro entra in azione più lentamente rispetto all’Idrossido, che è dotato di rapida azione.
- Thiopron è un fungicida a base di zolfo in formulazione liquida con specifici coadiuvanti che lo rendono estremamente resistente al dilavamento. Il calibro omogeneo e predefinito delle micelle, conferisce al prodotto elevata efficacia e selettività nei confronti dell’Occhio di Pavone e Lebbra su Olivo.
I trattamenti contro l’Occhio di Pavone in Agricoltura Integrata
- Syllit 544 SC: fungicida liquido a base di Dodina preventivo e curativo, si distingue dai prodotti formulati in polvere bagnabile per la migliore adesività e uniformità di distribuzione sulla vegetazione e per la resistenza al dilavamento. I trattamenti vanno effettuati a partire dalla fase di sviluppo fogliare sino a fine fioritura e/o in autunno dopo la raccolta.
- Penncozeb: fungicida di contatto a base Mancozeb ad azione multisito, risulta efficace contro i diversi stadi di sviluppo del patogeno e si integra perfettamente in strategia di difesa atte a prevenire e mitigare l’insorgere di resistenze.La formulazione DG rende il prodotto di facile impiego e stabile in ogni situazione ambientale. Assenza di polveri, ottima dispersibilità e sospensibilità ne completano le caratteristiche.
- Trimanoc: fungicida di contatto a base Mancozeb ad azione multisito, risulta efficace contro i diversi stadi di sviluppo del patogeno e si integra perfettamente in strategia di difesa atte a prevenire e mitigare l’insorgere di resistenze.
salve per l occhio di pavone non sono sufficienti ne rame ne dodina …. a febbraio marzo caduta totale delle foglie e mancata fioritura. Grazie
Salve Zecchini Romano, mi dispiace sentire che non hai avuto successo nel trattamento dell’occhio di pavone utilizzando rame e dodina. È importante notare che l’occhio di pavone può essere una malattia complessa da gestire, e le soluzioni possono variare in base alle condizioni specifiche delle piante e all’ambiente circostante.
La caduta totale delle foglie e la mancata fioritura in febbraio e marzo potrebbero essere indicazioni di un problema più ampio o di altre malattie che potrebbero colpire le piante. In questi casi, potrebbe essere utile consultare un esperto o un agronomo per una diagnosi accurata e raccomandazioni specifiche.
In ogni caso, è sempre una buona idea adottare un approccio integrato per il controllo delle malattie delle piante. Questo può includere la pulizia e l’eliminazione delle foglie infette, la potatura delle parti colpite, l’uso di prodotti fitosanitari consigliati e la promozione di buone pratiche culturali come l’irrigazione adeguata e la nutrizione delle piante.
Spero che queste informazioni ti siano utili e ti auguro buona fortuna nel risolvere il problema dell’occhio di pavone. Se hai ulteriori domande, sarò felice di aiutarti. Grazie per il tuo commento.